M° ROBERTO CHIETERA.
Biografia
Nato a Castellana Grotte (BA) il 22/09/1979 e residente a Matera, si avvicina al mondo delle percussioni in età adolescenziale come autodidatta.
Comincia il suo percorso di studi nell’anno 1998 presso la scuola delle arti “ARTErìa” di Matera con il M° Stefano Baldoni, docente presso il Conservatorio di Musica “Nino Rota” di Monopoli (BA), con cui approfondisce la tecnica del tamburo ed apprende il solfeggio ritmico. In quegli anni collabora con diverse band locali e, nell’anno 2001, prende parte come percussionista al progetto “Esistenziale. Sinfonia di generi”, un’orchestra di 25 elementi diretta dalla nota pianista Loredana Paolicelli. Successivamente, nell’anno 2002, si trasferisce a Bari e continua i suoi studi presso la scuola di musica “ Il Pentagramma”, dove frequenta il corso di teoria e solfeggio ritmico con Michele Di Monte ed apprende la tecnica e le ritmiche degli strumenti della tradizione afro-cubana (congas, bongos, timbales, percussioni minori) e della darbouka con Cesare Pastanella. Insieme allo stesso intraprende un lungo percorso di studio che comprende: apprendimento della percussione nella musica popolare cubana, nella rumba cubana e nel folclore cubano (Yoruba, Congo, Abakuà, Ararà); sviluppo della pronuncia e del fraseggio tipico; poliritmia ed indipendenza degli arti; adattamento per set multipercussioni. Suona con diverse formazioni del posto, fra cui “Aistesis”, una fusion di diversi stili, dal classico al jazz, dal pop-rock al latin, con cui tiene diversi concerti nel barese ed incide un Ep. Nell’anno 2004 rientra a Matera e fonda “Mozambique trio” un ensemble di percussioni (perc. afro-cubane, perc. africane e drum set) nato dalla ricerca di ritmiche che uniscono le antiche tradizioni musicali provenienti dall’Africa, Sud America, Caraibi, Oriente, Mediterraneo e Medio Oriente, con le ritmiche moderne della percussione europea ed americana.
Tiene diversi concerti con la formazione di cui sopra e continua nel frattempo il suo percorso di studi sia a Bari con Cesare Pastanella che a Roma con Reynaldo Hernandez Ramirez “El Goyo”, insegnante di percussioni, canto e danze afro-cubane presso la scuola di musica “Timba”. Nell’estate del 2004 entra a far parte della reggae-ska band “Patchanka Soledada”, con cui tiene numerosi concerti in tutta la penisola ed incide l’omonimo album datato 2006 (Arci Sana Records – Venus Distribuzione), nonché il singolo “La più bella del mondo” ed il relativo videoclip datati 2007. La band in questione vanta collaborazioni con artisti di fama nazionale ed internazionale come: Junior Delgado, Africa Unite, Sud Sound System, Radici nel Cemento, Persiana Jones, Jovine e JRM dei 99 Posse, Villa Ada Posse, 24 Grana, Hobo e numerose partecipazioni a festival ed eventi come: I-Tim tour, Rock TV Contest, Una voce per Sanremo, Gezziamoci, Rototom Sunsplash, Sikula Reggae Festival, Babilon by Bus, Bornasco Reggae Festival, Montereggae Festival, Arti Festival, Ondapazza Festival nonché un’apparizione televisiva su Rai Due e su diversi canali satellitari.
Attualmente la band è in fase di arrangiamento e registrazione del secondo lavoro discografico. A partire dal 2005 studia percussioni afro-brasiliane con Gilson Silveira e partecipa ai corsi tenuti a Bari da Kal dos Santos, entrambi fondatori della “Mitoka Samba”, prima “Escola de Samba” italiana con sede a Milano.
Lo stesso anno nasce “Bandita. Officina del ritmo”, orchestra di percussioni afro-brasiliane sul modello delle baterie di samba carioca e dei bloco-afro del nord-est del Brasile, formata sotto la guida dello stesso Gilson Silveira e composta da un minimo di 12 ad un massimo di 22 percussionisti: il repertorio va dal samba e samba-funky di Rio, al maracatù del Pernambuco, al samba reggae di Salvador de Bahia, fino ai ritmi del Candomblè.
Con la stessa tiene numerosi concerti, eventi di piazza, parate cittadine, festival di artisti di strada. Fra le collaborazioni di spicco dell’ensemble si ricorda quella con Roy Paci &
Aretuska e con Gegè Telesforo. Nell’anno 2005 collabora, inoltre, con “Hermes Teatro Laboratorio” per il quale incide il disco “Aie, chiacchiere e piazze”. Nell’anno 2006 studia percussioni
africane (djembè, doun doun) con il M° Maurizio Lampugnani e collabora con diversi percussionisti dell’area barese.
Nell’anno 2007 nasce “One Love Band. Tributo a Robert Nesta Marley”, progetto parallelo della band Patchanka Soledada in formazione semi-acustica (batteria e percussioni) o acustica (solo
percussioni) che ripercorre il repertorio dell’icona mondiale della musica reggae, Bob Marley, spaziando in stili e arrangiamenti differenti:dal reggae alla bossa nova, al jungle, all’hip-hop
oltre che al rocksteady e al dub, fino all’elettronica. La formazione in questione tiene diversi concerti in tutta Italia anche come backing band di artisti reggae internazionali del calibro di
General Levy “Mr. Incredible”. Nello stesso anno compie uno studio particolare rivolto all’utilizzo delle percussioni nella musica reggae, ska, rocksteady, dancehall style, hip-hop mescolando
l’influenza latina, l’indipendenza degli arti ed il modo di suonare dei percussionisti giamaicani e non più rappresentativi del genere. Sempre nell’anno 2007 incide le percussioni nell’album
“Praise” del singjay lucano Salvatore Locuratolo “Bobo Sind”, pubblicato nel 2008.
A fine 2007, inoltre, viene coinvolto da Cesare Pastanella, con cui nel frattempo continua il suo percorso di studi, nel progetto “Cabildo Blanco”. I Cabildos, durante il periodo della schiavitù nella colonia spagnola di Cuba, erano confraternite di mutuo soccorso in cui il governo coloniale dava agli schiavi provenienti dall’Africa regolare possibilità di riunirsi e di aiutarsi reciprocamente.
Era inevitabile, all’interno di tali congreghe, che si mantenesse viva e si tramandasse la cultura africana, sia profana che religiosa, da cui gli schiavi non volevano separarsi. In questo antico luogo d’incontro in cui si cantava, danzava e si percuotevano tamburi ha avuto origine la cultura afro-cubana.
Cabildo Blanco è costituito da percussionisti, coristi e ballerini di pelle bianca che ricercano, praticano e mirano a diffondere la tradizione della rumba e del carnevale cubano, nonché del folclore religioso Yoruba, Bantù e Abakuà, che si esprime attraverso un sinuoso e travolgente intreccio di danze, canti e ritmiche di origine africana: di qui il nome del progetto.
Nell’anno 2008 Cabildo Blanco è stato ospite del “SalsApulia”, primo raduno pugliese di salsa e rumba cubana tenutosi a Bari, nel cui ambito si è esibito con due fra i più importanti rappresentanti della tradizione afro-cubana, Reynaldo Hernandez Ramirez “El Goyo” e Humberto Oviedo “La Pelicula”. Nello stesso anno incide le percussioni in “Voce e anima di un emigrante” (CD + book) del cantautore Mario Lasalvia, pubblicato nella primavera del 2008. Ad inizio 2008 partecipa ad uno stage di percussioni afro-cubane con Irian Lopez Rodriguez de “Los Chinitos” a Napoli, dove ha l’occasione di conoscere Giovanni Imparato, con il quale scopre l’aspetto spirituale del tamburo e comincia a studiare i batà, i tamburi sacri della liturgia Yoruba (Santeria). Partecipa, inoltre, alle master class tenute da Giovanni Imparato presso la “Locomotive Percussion Academy” a Lecce, da cui nasce la “Locomotive Percussion Orchestra”, un’ensemble di sole percussioni diretto dallo stesso G. Imparato, con cui tiene diversi concerti nel sud Italia, fra cui una diretta TV su Telenorba. Come collaborazioni di spicco dell’orchestra si ricordano quelle con: Roy Paci & Woodoo Sound Club, Après la clàsse, Mario Rosini, Cesare dell’Anna & Zina.
Sempre a partire dal 2008 tiene numerosi concerti con “La Yazza”, una band di otto elementi che riprende il rocksteady giamaicano degli anni ‘60 con influenze latin, beat, surf ed R&B. Yazz’ bon’ è la traduzione in dialetto materano di jazz band, come storicamente venivano chiamati i gruppi di musicisti americani che nel dopo guerra si aggiravano in città suonando, cantando e diffondendo allegria.
Il repertorio della band conta diverse cover anni ‘60 italiane e straniere riproposte con un restyling accurato, nonché alcuni inediti. A fine 2008 incide le percussioni nel primo lavoro discografico de La Yazza, “Déjà vù”, pubblicato ad inizio 2009.
Lo stesso anno, inoltre, frequenta un corso di formazione sulla musica jazz avviato dalla Regione Basilicata nell’ambito del progetto “Antico Nuovo” sotto la direzione del noto chitarrista Dino Plasmati. Nell’ambito di tale corso approfondisce con il batterista Marcello Nisi la collocazione delle percussioni nell’ambito jazz, swing, bee-bop, latin jazz e bossa nova.
Nell’ottobre 2008 frequenta, con Bandita, sessioni formative di canto corale con la cantante barese Paola Arnesano. Nel novembre 2008, sempre con Bandita, frequenta un workshop di body
percussion tenuto dal M° Salvo Russo, musicista polistrumentista e musicoterapeuta napoletano. Ad inizio 2009 viene coinvolto dalla cantante jazz Milena Orlandi nel progetto “Heliotrope Quartet.
Musiche d’altrove”, un quartetto che spazia dal fado portoghese alla bossa nova brasiliana, dal tango argentino al bolero cubano, dalla canzone d’autore siciliana a quella napoletana, con cui
tiene diversi concerti in Basilicata e Puglia.
A febbraio 2009 frequenta un master di batteria e percussioni organizzato in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce tenuto dal percussionista portoricano
Giovanni Hidalgo “Mañenguito” (insegnante presso il Berklee College of Music e considerato come il miglior “conguero” esistente al mondo; alcuni artisti lo hanno definito come “toccato dalla mano
di Dio”) e dal batterista cubano Horacio Hernandez “El Negro” (pluripremiato ai Grammy Awards e considerato come miglior batterista latin al mondo). Nel settembre 2009 tiene diversi concerti a La
Habana, Cuba con il progetto “Tammumba”, una formazione composta da percussionisti campani, pugliesi e lucani diretta da Giovanni Imparato. La parola Tammumba è fusione di due termini:
tammurriata e rumba.
Il progetto in questione, quindi, mescola la tammurriata napoletana con la rumba afro-cubana, cioè i ritmi, le danze ed i canti della tradizione flocloristica italiana con quelli della tradizione cubana, che a sua volta risente della cultura africana.
Tammumba si esibisce a La Habana in occasione del “Timbalaye: Festival International de Rumba Cubana” in alcune fra le location più importanti della capitale cubana: Teatro Astral (con Guillermo Triana “El Negro”, Juan de Dios Ramos e Gregorio Hernandez Rios “El Goyo”); Palenque “El Sabado de la Rumba”; Callejòn de Hamel (con “Rumba Morena”); Casa de la Cultura “Jesus Maria”. A La Habana studia con: Irian Lopez Rodriguez de “Los Chinitos” (percussionista del Conjunto Folklorico National de Cuba; fondatore e direttore artistico della collana discografica “Abbilona”; professore dell’ENA “Escuela National de Arte”; membro associato della ESGAE “Societad General de Autores y Editores Espanola”; creatore, insieme alla famiglia dei Los Chinitos, del nuovo stile di rumba cubana noto come “guarapachangueo”); Diosvani Diaz Herrèra de “Rumberos de Cuba”; Michàel Herrèra Pèrez de “Yoruba Andabo”; Julio Sotolongo Delgado de “Aguiri yo”; Josè del Pilar (insegnante presso il Conservatorio Provincial de Música de La Habana “Amadeo Roldán”).
A inizio 2010 viene coinvolto dalla insegnante e coreografa di danza afro-brasiliana Ana Auxiliadora Estrela nel progetto “Beira-Mar”, che nasce dall’idea di far conoscere attraverso il ritmo, il canto e la danza, l’evoluzione culturale delle popolazioni di origine africana all’epoca della tratta degli schiavi durante il periodo coloniale in Brasile.
Lo spettacolo s'intitola ”Origens” - origini - e propone, con i suoi quadri, un approccio diretto con le espressioni contenute nella diaspora africana. L’utilizzo delle percussioni afro-brasiliane e dei canti in lingua africana Yoruba rafforza le coreografie, che vanno dall’intensità contemporanea alla forza dei movimenti africani, donando un’atmosfera magica e affascinante. A partire da maggio 2010 tiene numerosi concerti in Puglia e Basilicata con “The Blues Brass Band”, big band di ben quattordici elementi che offre un vasto repertorio swing e rithm&blues costituito da brani di Paolo Belli, Fred Buscaglione, The Blues Brothers e James Brown, nonché alcuni inediti. Nel novembre 2010 prende parte al progetto multimediale “Lo sguardo di un grillaio – Il territorio rupestre di Basilicata, dal Paleolitico ai nostri giorni, visto da un falchetto” a cura dell’Onix Jazz Club di Matera.
Il progetto in questione vede la partecipazione dell’Orchestra della Murgia Materana, un organico composto da quindici musicisti di Puglia e Basilicata diretto da Oscar del Barba ed affiancato da professionisti del calibro di GianLuigi Trovesi e Giacomo Desiante, il tutto arricchito dalla presenza del videoperformer Massimo Ottoni, in un evento che fonde i canti e le tradizioni musicali della Basilicata con il jazz e la musica contemporanea. Dall’evento programmato nell’ambito della rassegna musicale “Gezziamoci 2010” scaturisce un DVD live prodotto dall’Onix Jazz Club e Fondazione Zétema.
A fine 2010 entra a far parte di “SuDjembè AfroPercussion”, orchestra di percussioni, canti e ritmi tradizionali africani (Guinea, Senegal) sotto la guida del M° Maurizio Lampugnani, leader e artefice del progetto. L’energia e l’improvvisazione sono gli elementi basilari che caratterizzano questa orchestra di percussioni composta da sette elementi che, attraverso lo studio accurato degli strumenti della tradizione guineana e senegalese (djembè, doun doun), hanno dato vita al primo progetto africano in terra pugliese. Collabora, inoltre, con vari dj lucani e pugliesi: dal chill-out alla house music, dalla elettronica al dub, dal drum & bass al funky, dal latin all’R&B. Da alcuni anni si dedica all’insegnamento delle percussioni afro-cubane e tiene laboratori di percussioni nonchè corsi di ritmica e storia della musica afro-cubana presso diverse scuole di danze caraibiche e presso la scuola di musica Il Setticlavio.